sabato 20 gennaio 2018

Drama Workshop nei locali dell'Apicio

10 gennaio 2018. 
L'incontro con il Dottor Ernesto Russo  si è rivelato decisamente molto interessante. Abbiamo fatto una prima prova e abbiamo corretto la sceneggiatura scritta dai compagni del corso. Il professore oltre a dimostrare un  notevole entusiasmo che ha contagiato tutti noi, ha mostrato anche abilità nel saper esprimere sentimenti come amicizia, tradimento e fiducia attraverso la recitazione e la gestualità. Ci ha inoltre dimostrato che, indipendentemente dal carattere della persona,  si possono comunque interpretare "personaggi" che magari sono l'esatto opposto.
Nelle prove che sono seguite dopo, ci siamo esercitati sul fare in modo che le nostre emozioni e i nostri pensieri potessero essere il più possibile uguali al personaggio che stavamo interpretando. Il clima che si è creato, piano piano, era simile, almeno dal mio punto di vista, a quello di un teatro dove ogni dettaglio e singolo errore poteva essere corretto e migliorato. Dalla singola postura al timbro della voce e perfino dei piccoli gesti. E' stata un'esperienza molto bella e ci siamo divertiti molto. Tutti.             Claudio A.

venerdì 19 gennaio 2018

Mai sentito parlare dei Volsci?



Ottobre 2017.  Ci siamo. Da qualche parte bisognerà pur cominciare. Cerchiamo di saperne di più. Inizia così timidamente la ricerca di informazioni sul popolo dei Volsci, sul parco Vallo Volsco di Anzio. E' così che abbiamo incontrato Camilla. E' così che Coriolano è uscito dalle pagine della tragedia di Shakespeare e ha cominciato ad animare le giornate di questi giovani migranti del XXI secolo. E' cosi che è nato il padlet.  Grazie ai contributi dei curiosi.  eds



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Professore, permette una domanda sui Volsci?

  I ragazzi del Progetto HIMIS a lezione dal Professor Clemente Marigliani.

Anzio 19 dicembre 2017. Mettete una quindicina di ragazzi dell’IPSSEOA M.G.Apicio di Anzio e Lavinio,  quattro docenti accompagnatori ed un professore, ora in pensione ma con intatto il desiderio di insegnare di un giovane appena laureato, mescolate il tutto per bene e avrete riassunto l’incontro tra gli alunni del progetto HIMIS con il professor Marigliani.  L’insigne letterato Anziate ha aperto ai ragazzi le porte della sua abitazione e ha invitato gli alunni e i docenti nella sua biblioteca privata per parlare in allegria della storia antica della città di Anzio.
La storia di Anzio è antichissima e gli Anziati erano conosciuti nell’antichità soprattutto per le loro attività marinaresche, probabilmente anche la pirateria. Molti storici ci raccontano dell’assalto alle navi del tiranno di Siracusa, Gerone”. Con queste parole il professor Marigliani ha iniziato la sua lectio magistralis ex biblioteca domi suae nella quale ha ripercorso le diverse vicende storiche di Anzio. Così tra una risata ed una battuta,  la mente dei giovani studenti è volata al condottiero romano Coriolano che deluso dei suoi concittadini, decise di allearsi con i suoi acerrimi nemici, gli Anziati, per vendicarsi di Roma e  dei romani; e alla Antium scelta da Nerone come sede della sua magnifica villa. La curiosità dei ragazzi però si è concentrata sulla civiltà volsca e sul sito di Vallo Volsco, ubicato in zona Santa Teresa ad Anzio, argomento centrale del progetto HIMIS da loro portato avanti in questi mesi. “Domanda ostica” – ha esordito Merigliani, visibilmente stupito dalla puntualità della domanda di uno dei ragazzi della platea – “Sicuramente, sarebbe meglio parlare di Vallo latino- volsco, in quanto i primi ad utilizzare ed abitare questo sito furono i Latini e solo successivamente, nel V sec. a.C, i Volsci.” Mentre le penne dei ragazzi scorrevano velocemente sui quaderni per tramutare in appunti le parole del professore, si esauriva il  tempo a disposizione. Il gruppo  felice di aver avuto il privilegio di assistere alla lezione, salutando il professor Marigliani, lo ringraziò della disponibilità dimostrata e per la passione emersa per la sua città nella sua lezione.
                                                                                                                      Prof Matteo Maturani


mercoledì 10 gennaio 2018

Chi è Camilla Aurilla?

La storia della vergine Camilla è raccontata da Diana nell'Eneide di Virgilio. Suo padre era Metabo, re della volsca Privernum. A causa del suo duro governo, il re  fu costretto dai suoi sudditi a lasciare la città. Andò via portando con sé la figlia ancora in fasce. Durante la fuga, sempre inseguito da bande di concittadini, giunse sulla riva del fiume Amaseno che per le piogge abbondanti, si era gonfiato al punto da non poter essere guadato. Allora Metabo avvolse la piccina con la corteccia di un albero la legò alla sua lancia e la scagliò sull'altra riva. Quando i suoi avversari lo raggiunsero egli si tuffò in acqua e attraverso` il fiume a nuoto e giunto sulla sponda opposta raccolse la sua Camilla. Nessuna città però volle accoglierli e così  Metabo e Camilla vissero  nei boschi, tra animali selvaggi e pastori. A Camilla, nutrita di latte di cavalle selvagge, appena cominciò a muovere i primi passi,  Metabo diede arco e frecce e le insegnò ad usarli. Ella non indossava vestiti ed era ricoperta solo da una pelle di tigre che gli copriva la testa e il corpo. Man mano che cresceva, la ragazza si allenava con l'arco e con le frecce, con il giavellotto e la fionda ed affrontava con coraggio ogni pericolo. Divenuta  guerriera si unì all’esercito dei Volsci nella guerra contro Enea ma dopo diverse vittoriose battaglie, che l’avevano vista spavalda e a seno nudo sul campo arrossato del sangue dei suoi nemici, colpita alle spalle nella battaglia di Laurento da una lancia scagliata da Arunte e guidata dagli dei, Camilla morì.

 Il suo corpo fu riportato sulla rocca di Castro dei Volsci dove venne cremato. Le ceneri di Camilla, sospinte dal vento, raggiunsero Priverno e si posero nel luogo in cui era nata.
  Camilla è il simbolo del popolo italico che lotta per la propria libertà .                                                Sara S.